PROGETTO
“ZI’ NICK”
Preambolo
sulla storia di Corleto
Breve
storia del cinema Zi’ Nick
Storia
del progetto Zi’ Nick
Cos’è il progetto “Zi Nick”
Il progetto prende nome da Nicola Bonadies, da tutti
conosciuto come Zi’ Nick: il nostro “zio d’America”!
Nicola Bonadies pare avesse fatto “fortuna” negli
Stati Uniti, poi, forse ambasciatore di una cultura americanizzante che voleva
una sala cinematografica in ogni dove, tornò al suo paese con la cartucciera
piena di dollari con i quali pare fece costruire il cinema che da allora
prese
il nome di Cinema Zi Nick. Cinema che
ebbe subito grande risonanza per le tante pellicole proiettate. Poi come
accadde a tante altre sale analoghe, anche il cinema Zi Nick, seguì il lento ma
inesorabile declino che lo portò alla
chiusura. Il terremoto degli anni 80 lo rese definitivamente inagibile e restò
chiuso fino a quando non venne ricostruito il “nuovo Cinema Zi Nick” nel 2002.
Ma ormai la Televisione prima e Internet poi aveva già celebrato i funerali
delle sale
cinematografiche e quindi, salvo sporadici tentativi, il cinema
restò uno spazio chiuso…almeno fino al 2016. Anno in cui alcuni amanti del
teatro (Giovanni Zurzolo: attore, regista e autore teatrale con esperienza
trentennale. Giuseppe Gravallotti, presidente e findatore dell'Associazione
Istinto Lucano, Giusy Tirotta,
Isabella Maddaloni, Rosita Vicino Antonio Carbone e Giulia De
Lorenzo)hanno chiesto e ottenuto la riapertura dell’ormai “ex” cinema Zi Nick.
Spettacolo "Re..volution", G,Gravallotti e L.Salvatore |
Spettacolo "Estraiamoci" |
Da allora, a titolo gratuito, queste persone si stanno impegnando nella gestione della struttura e organizzano, promuovono e producono eventi culturali.
La struttura messaci a disposizione dal Comune di
Corleto Perticara, presentava una serie di problematiche: poltrone sconnesse
dal pavimento, muffa alle pareti, ambienti igienici sporchi … che con l’impegno
e la competenza di alcuni siamo riusciti a risolvere.
Inoltre, sempre a nostre spese, abbiamo comprato 6
fari, una centralina luci e audio, piantane e 5 quinte….attrezzando un minimo
lo spazio affinché potesse venire fruito anche per allestimenti
teatrali.Dedichiamo il nostro tempo, a volte anche il nostro denaro, oltre alla
competenza per realizzare corsi di teatro, spettacoli teatrali, serate
culturali, una mostra, la presentazione di un autore…oltre che permettere ad
altre associazioni, anche dei paesi vicini, alle scuole e alla stessa
amministrazione comunale uno spazio sorvegliato, pulito ed attrezzato per le
loro proposte culturali
Contesto (geografico, storico ed economico)
Corleto Perticara, pur avendo dato inizio a quella che è passata alla storia come l’Insurrezione lucana del 1860, ha condiviso insieme ad altri paesi del Meridione, anche la fase della controrivoluzione del brigantaggio, condividendone anche i lutti e le devastazioni…non solo delle cose, ma soprattutto delle anime. Lacerazioni e incomprensioni, spesso degenerate in faide o lotte di classe, come avvenne nei giorni luttuosi del luglio del 1920…in cui il “popolo” inferocito trucidò due ufficiali della Benemerita. Quel giorno morirono anche una bambina di pochi anni e le speranze di un popolo che smise di credere nella Legge dello Stato e, ancor più gravemente, in quella di Dio.
Ancora oggi a distanza di quasi un secolo è presente nel corpo sociale un terribile morbo, una virulenza, violenta e poco incline alla cura…che a nostro avviso richiederebbe una riflessione seria e non più rinviabile. Per questo crediamo che la cultura, in tutte le sue declinazioni, avrebbe il dovere di farsene carico affinché il tessuto malato venga mondato e ripristinata la salute del corpo intero. Come sosteneva Basaglia: “non è possibile curare la follia se la società e le istituzioni deputate alla cura sono esse stesse affette dal medesimo morbo.”
Giovanni Zurzolo
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